Al liceo Scientifico Newton da quattro anni si aspetta l'adeguamento del sistema antincendio, all'alberghiero Vespucci i problemi restano gli stessi da tempo: bagni da ristrutturare, infissi da sostituire. Triste destino quest'ultimo che accomuna più dell'80% delle scuole superiori della Capitale, le finestre fatiscenti con vetri «spessi pochi millimetri - ricorda il capo dell'Asso Presidi di Roma, Mario Rusconi - che nulla possono contro il freddo dell'inverno e il caldo dell'estate», Covid-19 e pandemia a parte. E poi gli scalini delle scale che hanno perso angoli e parti marmoree tanto al liceo Tasso quanto al Virgilio. Si parla e si sogna la scuola del futuro, quella capace di soddisfare l'efficientamento energetico, quella che può contare su spazi esterni curati come fossero giardini all'inglese, ma ad un mese dal suono della prima campanella del nuovo anno scolastico la lista dei problemi atavici non è stata scalfita né sfoltita.
I problemi
Al liceo Kant così come al Darwin l'urgenza riguarda gli infissi ma anche le infiltrazioni che negli anni si sono addensate sui soffitti e che al primo freddo, con l'umidità, torneranno a farsi vedere.
Solai e impianti
Uno dei pochi interventi svolti nell'estate che si appresta alla fine lo racconta la numero uno dell'Asso Presidi del Lazio Cristina Costarelli: «La Città Metropolitana in queste settimane ha compiuto diverse verifiche sulla stabilità dei solai di molte scuole e questo ci conforta». Tra queste c'è il Righi ma anche il Mamiani eppure il tempo corre veloce e tra le tante resta pure la questione degli impianti di riscaldamento. «Non è prematuro sottoporre il problema», dice una preside. Il motivo? Presto detto: in inverno ogni giorno almeno 80 impianti di riscaldamento sui 1.150 gestiti dal Campidoglio vanno in blocco. Circa il 90% sarebbe da sostituire poiché i guasti, ormai, ma non si riescono a riparare in quanto i pezzi di ricambio in molti casi sono anche usciti dalla produzione.